La ricerca della sapienza è come bere acqua limpida e pura. L’acqua insegna ad acquisire conoscenza attraverso la sottrazione e non con l’accumulo. Infatti, in alchimia l’elemento acqua è associato al numero 2, in quanto simbolo di polarità in antitesi all’unità rappresentata dal fuoco: come quest’ultimo esprime creatività, espansività e addizione, l’acqua al contrario è indice di passività e sottrazione. Identificabile con tutto quel che è liquido e fluisce, anche metaforicamente, l’acqua era assimilata al mercurio dei filosofi, in particolare se abbinata all’aria. Ogni giorno qualcosa di meno e non di più. Pensiamoci: quando beviamo l’acqua, essa entra nel nostro organismo purificandolo e liberandolo da scorie in eccesso, ma contemporaneamente lo idrata e rigenera. In un certo senso anche la sapienza agisce rimuovendo le sovrastrutture ed aiuta a riscoprire una nuova vita. È come tornare bambini. Appena nati abbiamo bisogno di tutto ed in particolare di protezione. Così anche la sapienza protegge, insegna ed aiuta a crescere. Ma la sapienza richiede lo stato di bisogno e di purezza come quello di un neonato, per questo, ricercare la sapienza significa rinascere ogni giorno. La sapienza dunque come nuova vita.