Nell’immaginario collettivo il tempio di Shaolin è un luogo misterioso. La cinematografia ha contribuito all’espansione di miti e leggende molto interessanti connesse anche alle arti marziali. Tuttavia, il tempio Shaolin è custode di un retaggio sapienziale di almeno quattro livelli di conoscenza esoterica quali: il Buddismo Chán (禅 Chán), le arti marziali (武 wǔ), l’arte Buddhista (艺 yì), e la medicina tradizionale cinese. Questo patrimonio culturale, ancora parte integrante della vita quotidiana del tempio, rappresenta la civiltà cinese. Diverse storie si tramandano sulla nascita dell’affascinante realtà del tempio Shaolin. Secondo lo Xùgāosēngzhuàn, un’opera redatta in trenta fascicoli dal monaco buddista cinese Dàoxuān come continuazione della più antica opera Gāosēngzhuàn, tale monastero fu fondato nel 496 d.C. dall’imperatore della Dinastia Wei settentrionale, Xiàowén, conosciuto anche come Yuánhóng.. Questo imperatore venerava la figura, non si sa se storica o leggendaria, di un monaco indiano di nome Fotuo o anche Bátuóluó, ma non va confuso con il monaco indiano e traduttore di testi dal sanscrito al cinese, Buddhabhadra che aveva trasmesso il Dharma al monaco cinese Sēngchóu, 480-560) proprio sul monte Sōngshān. Il tempio di Shàolín è legato anche alla figura di Bodhidharma (483-540), ritenuto il fondatore del Buddhismo Chán. Ma gli studiosi considerano leggendarie queste indicazioni delle fonti tradizionali. Secondo Bernard Faure, quando il discepolo di Hóngrěn si stabilì nel 686 nel tempio di Shàolín vi diffuse le dottrine della scuola Dámózōng, nome originario del Buddhismo Chán e, venne a crearsi una sintesi sui personaggi di Bodhidharma, Fotuo e Sēngchóu, probabile origine della leggendaria presenza di Bodhidharma in questo tempio. Accertata storicamente è stata invece la presenza, in questo tempio, del monaco indiano e traduttore di testi dal sanscrito al cinese Bodhiruci. Il tempio è stato un importante punto di contatto tra la pratica meditativa buddhista e le nascenti arti marziali, per le quali i monaci divennero molto famosi in tutta la Cina. Secondo molti maestri la prima vera e propria arte marziale orientale fu quella praticata nel monastero, denominata shaolin-quan, la cui forma originale è andata perduta ma è stata ricostruita sulla base degli stili derivati. La presenza delle arti marziali a Shaolin non è stata improvvisa: da sempre i monaci, visto il loro stile di vita e pellegrinaggi continui, erano propensi alle arti di combattimento. Per alcuni, già nel 510 a Shaolinsi esisteva un “Pugno di Shaolin“. Per esempio secondo Kieffer e Zanini due discepoli di Batuo creano il “pugilato Shaolin”: Hui Guang crea il “Pugilato Morbido”; Sengchou crea il “Pugilato duro”. Per la medesima fonte in questo periodo sarebbe stato creato il metodo di Bastone detto “doppia pelle di tigre. Attualmente i monaci sono molto noti per le loro abilità straordinarie.
Fonti
^ Shahar, 2008, pp. 10-11.
Shahar, 2008, p. 9.
^ Shaolin Monk Corps–Shaolin Temple, su shaolin.org.cn.
^ «It seems that later, in Faru’s circle, an amalgam was made of the legends of Fotuo, Sengchou, and Bodhidharma. This may be the reason why Bodhidharma became associated with the Shaolin Monastery.» Bernard Faure. Bodhidharma, in Encyclopedia of Religion, Second Edition, New York, Thomson Gale and Macmillan Reference, 2005, pagg. 994.