Pitagora è stato indicato in passato come l’autore della parola “filosofia” intesa come “amore per la sapienza”. La storia della filosofia fa risalire questo nuovo termine a fonti come Eraclide Pontico, Cicerone nelle Tuscolane e Diogene Laerzio nelle Vite e dottrine dei più celebri filosofi. Pitagora, detto “il saggio di Samo”, è una delle più controverse ed affascinanti figure della Grecia antica, inoltre, in Occidente è tradizionalmente considerato l’iniziatore del vegetarianismo grazie ad alcuni versi delle Metamorfosi di Ovidio. Fondò intorno al 530 a.C. a Crotone una delle prime scuole di pensiero dell’umanità. Pitagora considera la conoscenza come strumento utile alla purificazione in vista della metempsicosi, ovvero la dottrina della sopravvivenza della psyché alla morte e il suo trasferimento in altro corpo fisico. Tutto è numero, secondo il pensiero pitagorico, la realtà e ogni cosa in essa contenuta è costituita dai numeri. Gli Iniziati della scuola pitagorica si divisero in due linee di pensiero a seconda del loro interesse per i contenuti “scientifici” o mistico-religiosi, in “Matematici” da mathema, scienza e “Acusmatici” da akousma, detto orale. Queste due fazioni a seguito della morte di Pitagora si attribuivano l’eredità filosofica del maestro. Ila famoso teorema del filosofo era già conosciuto dai Babilonesi, ma alcune testimonianze, tra cui Proclo, riferiscono che Pitagora ne avrebbe intuito la validità. Tale “teorema” è inserito alla proposizione 47 del I libro degli Elementi di Euclide. Pitagora indico l’armonia come il principio da cui tutto proviene e tornerà. L’incontro tra numeri e note musicali crea la famosa scala musicale. La scuola pitagorica prevedeva nella sua disciplina, l’aspetto complementare del ruolo della musica, ossia il silenzio. Chiudiamo questo nostro breve articolo con una massima di Pitagora molto bella: “L’inizio della saggezza è nel silenzio”.