Questo senso rammenta la fase orale, il periodo che va, circa, dalla tredicesima settimana di gestazione fino ai 24-36 mesi del bambino. L’ecografia di un bambino con il ditino nella bocca nel grembo materno evidenzia la connessione tra il tatto e la parola. Non a caso, il detto “parlare con tatto”, richiama alla nostra mente la volontà di comunicare con dolcezza i contenuti di un discorso. Sempre con le mani portiamo alla bocca qualcosa da gustare. Assaporare un cibo gradevole comporta l’esperienza intima e privata del sapore, ma anche in questo caso è condivisibile con gli altri, infatti, mangiamo insieme ad amici e parenti e capita spesso di condividere la medesima esperienza, espressa anche a parole quando diciamo insieme dopo aver gustato: “buono”! Con il gusto portiamo qualcosa dall’esterno al nostro interno e con le parole valutiamo il grado di tale esperienza. Con questo senso direttamente connesso alla nostra bocca, facciamo esperienza della parola. Il logos è una forza creatrice, ma anche distruttrice, di conseguenza l’utilizzo del linguaggio può avvelenare o purificare.

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