Detto Doctor Universalis, Alberto Magno è il santo protettore degli scienziati. Conosciuto anche come Alberto il Grande o Alberto di Colonia (Lauingen, tra il 1193 e il 1206 – Colonia, 15 novembre 1280), è stato un vescovo cattolico, scrittore e filosofo tedesco appartenente all’ordine domenicano. Tra le discipline di cui è stato grande studioso ci sono la logica, la fisica, l’astronomia, la biologia, la botanica, la zoologia, la mineralogia, la chimica, oltre che le discipline filosofiche. Egli ha consentito all’Occidente, come fecero anche Severino Boezio e Giacomo da Venezia, di penetrare nei testi di Aristotele. Fu, inoltre, il maestro di Tommaso d’Aquino. Fortemente influenzato dall’agostinismo platonizzante che dominava all’Università di Parigi, realizzò la prima rielaborazione della Rivelazione cristiana alla luce della filosofia peripatetica, aprendo la via alla sintesi tomista. Fu beatificato da papa Gregorio XV nel 1622; la sua memoria ricorre il 15 novembre. Nel settembre 1872, i vescovi tedeschi, riuniti a Fulda, inviarono alla Santa Sede una petizione per la sua canonizzazione. Alberto fu proclamato santo da papa Pio XI nel 1931. Lo stesso papa, in occasione della canonizzazione, lo proclamò dottore della Chiesa. Dieci anni più tardi, papa Pio XII lo dichiarò patrono dei cultori delle scienze naturali. Alberto Magno studiò le scienze naturali, fisica, geografia, astronomia, mineralogia, zoologia, fisiologia e alchimia. Nel campo della musica Alberto Magno è conosciuto per il suo prezioso trattato sulla musica del suo tempo; molte delle sue osservazioni sono contenute nel suo commentario alla Poetica di Aristotele. Tra le altre cose, egli definisce ridicola l’idea della musica universale: egli afferma che è impossibile che il movimento degli astri generi un suono. Egli scrisse molto sulle proporzioni nella musica, e sui tre differenti livelli soggettivi con cui la musica liturgica può influire sull’animo umano: purificazione, illuminazione che porta alla contemplazione, e conoscenza della perfezione tramite contemplazione. Di particolare interesse per gli studiosi della musica del XX secolo il fatto che egli consideri il silenzio parte integrante della musica. Ruggero Bacone e Alberto dimostrarono al mondo che la Chiesa non è contraria allo studio della natura: la scienza e la fede possono andare di pari passo; la loro vita ed i loro scritti sottolineano l’importanza della sperimentazione e dell’indagine.
Riferimenti:
Albert Le Grand, in Encyclopædia Universalis, vol. I, 1981, ISBN 2-85229-281-5. Deposito alla Biblioteca del Congresso di Washington, n. 68-5935
Alberto Magno – Manuale di storia della filosofia medievale